"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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VITERBO
NUOVA SALA DEL MUSEO NAZIONALE ETRUSCO ROCCA ALBORNOZ



Viterbo, Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz - Cortile

Presso il Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz di Viterbo, venerdi 11 aprile 2014 (a partire dalle ore 11.00), sarà inaugurata una sala interamente dedicata al santuario rupestre di Macchia delle Valli con l'iniziativa

LA ROCCIA E L'ACQUA
Demetra e i suoi riti



Vetralla, santuario di Macchia delle Valli (immagine posteriore)

Il santuario è stato rinvenuto nel 2006 nel comune di Vetralla ed è stato riportato alla luce dagli studiosi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale, diretti dalla dott.ssa M.G. Scapaticci, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Viterbo.

Il sito archeologico è immerso, sul confine tra il territorio vetrallese e quello di Villa San Giovanni in Tuscia, nel cuore della selva cimina, oscura e impenetrabile secondo i Romani al punto da spingere lo storico Tito Livio, di età augustea, a definirla più spaventosa delle foreste della Germania della prima età imperiale.



Vetralla, Macchia delle Valli

L'aspetto spettrale e lugubre del luogo, oggi in parte ancora percepibile, non impedì agli antichi di frquentare, sia in epoca etrusca che romana, il santuario, circondato da un bosco sacro e non lontano dal tracciato della via Cassia e da quello di una tipica via cava etrusca, e non impedisce oggi ad appassionati e curiosi di ammirarne i resti in occasione di visite guidate.

Vetralla, Macchia delle Valli - Via Cava

Il santuario sorse alla fine del III secolo aC nei pressi di un'antica fonte, dal forte valore simbolico, e fu abbandonato, dopo circa tre secoli di utilizzo, agli inizi del II secolo dC, come testimonia una moneta romana rinvenuta sul posto, probabilmente in seguito all'Esaurimento della sorgente.
Il luogo di culto era costituito da una grotta, occupata da un vascone e anticamente anche da un focolare, e ospitava una piccola cella sovrastata da un grande lastrone di pietra distaccatosi per cause naturali da una vicina parete, prima dell'apertura del santuario, e precipitato a terra per formare una terrazza e una cavità utilizzata dai fedeli come deposito votivo.

Vetralla, Macchia delle Valli - Immagine del santuario con la terrazza e il deposito votivo


Vetralla, santuario di Macchia delle Valli - La grotta del santuario

La presenza di ex voto era infatti notevole presso il santuario, come testimoniano numerosi reperti, ed era evidentemente in sintonia con il culto di Demetra, primordiale divinità legata alla fertilità e all'alternanza delle stagioni, praticato nella locale cella.
La cella di Macchia delle Valli, dimenticata per quasi due millenni dagli uomini, è stata rinvenuta intatta e ha permesso, rappresentando in questo senso un caso finora unico, di scoprire la posizione originale delle statue e degli arredi di culto.

Vetralla, santuario di Macchia delle Valli - La cella vista dalla terrazza

Il piccolo ambiente, ampio poco più di um metro quadrato, era collegato alla vicina grotta da una porticina, della quale restano soltanto due pilastri, e custodiva, al di sopra di un banchetto accostato alla parete di fondo, una statuina di Demetra e una riproduzione della testa di Persefone, oggi conservate presso il Museo Nazionale Etrusco di viterbo.
Persefone, senza il consenso della madre Demetra, fu data in sposa ad Ade dal padre Zeus e quindi fu costretta a vivere nell'oltretomba.
Demetra reagì al rapimento provocando la sterilità dei campi e ottenne, in seguito ad un accordo, di riavere con se la figlia per sei mesi all'anno. La testa recuperata presso Macchia delle Valli probabilmetne fu posizionata nella cella, accanto al simulacro di Demetra, per indicare la riemersione di Persefone dall'oltretomba e il suo ritorno dalla madre.

Vetralla, santuario di Macchia delle Valli - La cella


Vetralla, santuario di Macchia delle Valli - La statua di Demetra
Foto tratta dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale, ridimensionata
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PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
La notizia dell'inaugurazione sul sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale
Pagina dedicata al santuario di Demetra dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale
Pagina dedicata al santuario di Demetra dal sito pagineveloci.net


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