"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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ROMA
L'ULTIMA SCOPERTA

Villaggio di capanne affacciato sul primordiale Tevere, città-stato egemone prima sul Lazio arcaico e poi sull'antica penisola italica, cuore affollato e marmoreo di un impero vastissmo e longevo, capitale di un attuale stato europeo e punto di riferimento religioso per centinaia di milioni di fedeli cattolici, Roma trascorre la sua contemporaneità adagiata, non placidamente, al di sopra di ciò che resta del suo lungo e sontuosamente complesso passato, restituendo, di tanto in tanto, qualche testimonianza della sua monumentale storia.

L'ULTIMA SCOPERTA Una delle scoperte archeologiche romane più recenti è avvenuta nell'area del Circo Massimo, ai piedi del Palatino e a poca distanza dal Colosseo e dal Campidoglio; gli archeologi della Sovrintendenza capitolina, durante i lavori di restauro dell'emiciclo del gigantesco monumento, hanno rinvenuto i resti di un grande arco trionfale, raffigurato anche sulla Forma Urbis (una grande pianta della città antica realizzata su lastre di marmo all'epoca della dinastia Flavia e sotto Settimio Severo), edificato nell'anno 81 dC per celebrare la vittoria ottenuta dall'imperatore Tito Flavio Vespasiano sui Giudei e rimasto in piedi fino al periodo medievale.

Roma, Circo Massimo

Gli archeologi hanno faticosamente recuperato alcuni grandi frammenti in marmo di luni appartenuti all'attico e alle trabeazioni del monumento, alcune lastre di travertino usate per pavimentare l'area, tre piloni frontali e parte della base (plinto) di una colonna.

L'ARCO L'Arco, che secondo alcune stime superava abbondantemente i dieci metri di altezza e raggiungeva i quindici di profondità, si trovava al centro dell'emiciclo del circo, dove sicuramente stupiva, con la sua magnificenza e le sue decorazioni, coloro che raggiungevano Roma percorrendo la via Appia e attraversando Porta Capena.
Il monumento era caratterizzato dalle presenza di tre varchi (fornici) comunicanti, tipici di questo tipo di edifici, sulla facciata e di una quadriga di bronzo sulla sommità; sulla fronte dell'Arco, cui era anteposta una scalinata, si potevano vedere quattro mezze colonne collegate alla parete (lesene) e altrettante colonne libere.
L'edificio interpretava un ruolo significativo nella vita pubblica e politica dell'antica Roma poichè era attraversato dai cortei che celebravano i trionfi dei generali e degli imperatori romani e che, dopo aver sfilato al Circo Massimo, si concludevano in cima al Campidoglio, presso l'antico tempio di Giove Capitolino.


Allo stesso imperatore Tito fu dedicato dal Senato Romano l'Arco della via Sacra, al margine dell'attuale area del Foro Romano e accanto alla Basilica di Santa Francesca Romano, realizzato tra l'anno 81 e l'anno 100 dC.
L'Arco, realizzato in marmo e travertino, presenta un solo fornice e nella decorazione celebra la conquista di Gerusalemme, compiuta da Tito nel 70 dC; sul monumento sono rappresentati alcuni oggetti sacri sottratti al Tempio di Gerusalemme come le trombe d’argento e il candelabro d’oro a sette bracci.

PRGOETTI FUTURI I resti dell'arco saranno nuovamente interrati per evitare danneggiamenti; in attesa delle risorse necessarie all'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua si sta realizzando una ricostruzione virtuale del monumento e si sta studiando l'ipotesi di ricostruire il monumento con la tecnica dell'anastilosi.



PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata al rtrivoamento dell'Arco di Tito dal sito del Comune di Roma
Documento relativo al ritrovamento dell'Arco di Tito
Pagina dedicata al Circo Massimo

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Testi e immagini di Stefano Rosati

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