"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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EPIFANIA
LA TRADIZIONE DEI RE MAGI

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". (Matteo 2:1-2)

Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. (Matteo 2:10-11)

L'EPIFANIA NEL MONDO GRECO-ROMANO Il termine "epifania" appartiene al mondo dell'antica Grecia e veniva usato, originariamente, per indicare la manifestazione, attraverso un segno (visione o sogno), di una divinità.
Sono note, ad esempio, l'epifania di Zues e quella di Artemide mentre Asclepio, patrono della medicina, era solito, secondo le antiche leggende, manifestarsi nei sogni degli ammalati.
La dea Roma, venerata a partire dal II secolo dC, venne detta Epifane per indicare la divina apparizione della città omonima sulla terra. Appellativi identici, e usati alla stessa maniera, accompagnarono molti sovrani ellenistici.

L'EPIFANIA NEL MONDO CRISTIANO Con l'avvento del cristianesimo la parola "epifania" cominciò ad indicare la festa, risalente ad un periodo successivo al II secolo dC, celebrata per commemorare le manifestazioni divine di Gesù Cristo: il Suo battesimo nel Giordano, l'adorazione da parte dei Magi e il primo miracolo a Cana.
In Occidente l'attuale festa dell'Epifania ricorda l'arrivo dei Magi a Betlemme, luogo di nascita di Gesù, e la loro adorazione del Bambino.


Roma, Piazza del Popolo - Statua della Dea Roma

I MAGI NELLA STORIA I Magi erano probabilmente sacerdoti di un'antica religione orientale. Alcuni studiosi ne collegano le origini ad un culto politeistico diffuso nella regione della Media, corrispondente all'attuale Iran occidentale.
Questi sacerdoti, secondo tale ipotesi, abbracciarono in seguito un nuovo culto, quello della riforma zoroastriana.
I rapporti tra i Magi e lo zoroastrismo furono inizialmente contrastanti e non mancarono gli scontri tra i sovrani persiani Achemenidi, signori della Media e sostenitori della nuova religione, e i Magi, legati in un primo momento alle vecchie tradizioni.


Perugino, Adorazione del Magi
(foto non realizzata dall'autore del testo)
I MAGI NEL VANGELO Nel vangelo di Matteo i Magi giunsero a Betlemme seguendo una stella e onorarono Gesù bambino offrendo oro, incenso e mirra.
I doni dei Magi indicano, secondo la tradizione cristiana, la regalità, la divinità e l'umanità del Bambino.
Il titolo regale, oggi comunemente attribuito ai Magi, comparve a partire dal III secolo dC mentre i loro nomi (Baldassarre, Gaspare e Melchiorre) risalgono al Vangelo apocrifo armeno. Il numero dei Magi giunti a Betlemme deriva probabilmente dal numero dei doni offerti al Bambino ed è stato interpretato come richiamo, ad esempio, alle tre età dell'essere umano oppure alla discendenza dell'umanità dai tre figli di Noè.

IL MISTERO DELLA TOMBA Interessanti sono le informazioni relative al luogo di sepoltura dei Magi.
La tradizione associa la loro morte alla città di Gerusalemme, in seguito alla crocefissione di Gesù, e la loro tomba alla città di Milano.
Le spoglie dei Magi vennero recuperate, secondo questa tradizione, dalle regina Elena, madre dell'imperatore Costantino, e trasferite nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Sant'Eustorgio, vescovo di Milano nel IV secolo, ricevette i resti dei Magi dall'imperatore Costante I e li trasportò a Milano dove, per custodirli, fece costruire una basilica.
L'attuale basilica milanese di Sant'Eustorgio ospita la "cappella dei Magi" al cui interno si trova un sarcofago vuoto. Il sarcofago, secondo la tradizione, conservò i resti dei Magi fino alla decisione dell'imperatore Federico Barbarossa, sovrano del Sacro Romano Impero, di trasferire le reliquie a Colonia.
I magi divvennero, nell'interpretazione dell'imperatore, simboli del potere imperiale.
Agli inizi del XX secolo una parte delle reliquie, alcune ossa, lasciò Colonia per tornare a Milano.
Immagine della Basilica di Sant'Eustorgio a Milano

LA BEFANA Non meno avventurosa è stata la vicenda della parola "epifania". La cultura popolare ha trasfromato l'antico termine greco in "befana" e, fondendo tradizioni cristiane e non, ha associato questo vocabolo ad una vecchietta che, il 6 gennaio, porta doni ai bambini.

LINK UTILI:
Pagina dedicata alla storia del Presepio su pagineveloci.net
Pagina dedicata alla tradizione milanese dei Magi
Voce dedicata alla dea Roma sul sito della Treccani
Voce dedicata all'Epifania sul sito della Treccani
Adorazione dei Magi del Perugino


di Stefano Rosati

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