Di accesso talvolta non facile ma indubbiamente meritevole di una visita, il Tempio Romanico di San Francesco, risalente al XIII° secolo, è uno dei luoghi artisticamente più interessanti della cittadina di Capranica, situata circa 30 chilometri a sud di Viterbo e 60 chilometri a nord di Roma.
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
UN LUOGO PRESTIGIOSO
L'edificio, romanicamente massiccio e spoglio all'esterno, sorge nel centro storico di Capranica, a pochi passi dal tragitto della via Cassia e all'esterno delle antiche mura cittadine; le sue pronunciate dimensioni, insieme alla sua anticamente scomoda posizione, sembrano assegnargli un ruolo, nella Capranica medievale, particolarmente legato al prestigio cittadino e poco favorevole, per contro, al culto quotidiano.
L'edificio fu inizialmente dedicato a San Lorenzo e iniziò ad essere associato al nome di San Francesco solo in seguito all'arrivo dei Frati Minori (Francescani).
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Monumento funebre degli Anguillara
L'ESTERNO
Il portale della chiesa, oggi utilizzata principalmente in occasioni di manifestazioni culturali, è sormontato da una lunetta e si apre su una facciata piuttosto semplice, caratterizzata dalla presenza di un rosone e di una elegante doppia scalinata d'accesso risalente al restauro che fu effettuato (tra il 1927 e il 1929) da Antonio Mugnoz e che permise all'edifico di recuperare le forme romaniche del suo aspetto originario e di disfarsi delle componenti barocche guadagnate nel corso dei secoli; i lavori ultimati negli anni venti del XX° secolo servirono anche all'edificazione, al di sotto della chiesa e tra le due rampe d'accesso, del sacello dei caduti in guerra.
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
L'INTERNO
L'interno dell'edifico è nettamente diviso, quasi ad anticipare la disposizione della barocca Chiesa del Gonfalone di Viterbo, in due spazi disposti longitudinalmente: la parte anteriore, in stile romanico, è occupata da tre navate (quella centrale decisamente più ampia delle due laterali) separate da colonne e archi e presenta pareti segnate da piccole finestre (monofore) e soffitto a capriate mentre la parte posteriore, in stile gotico, è coperta da un soffitto a crociera.
Le sezioni anteriore e posteriore della chiesa risultano separate da un alto arco a sesto acuto, sorretto da basse e tozze colonne laterali.
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Sant'Antonio Abate tra San Sebastiano e San Rocco (Pastura)
LE DECORAZIONI
Tra le decorazioni che abbelliscono la parte interna anteriore, essenziale nella sua architettura, si trovano un affresco raffigurante Sant'Antonio da Padova tra San Sebastiano e S. Rocco, una pittura (attribuita ad Antonio del Massaro detto il Pastura risalente alla fine del XV° secolo) dedicata a Sant'Antonio Abate (o San Terenziano) tra gli stessi San Sebastiano e San Rocco, un'immagine della Vergine e degli Apostoli (del XVI° secolo) e una rappresentazione della Vergine con il Bambino (datata all'anno 1500).
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Sant'Antonio da Padova tra San Sebastiano e San Rocco
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
La Vergine tra gli Apostoli
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Vergine con il Bambino
Le colonne che sostengono l'arco centrale sono invece decorate da immagini di Sant'Antonio Abate e della Madonna con Bambino;
i due ritratti sembrano guardare il candido e gotico monumento funebre dei conti Francesco e Nicola Anguillara, realizzato da Paolo da Gualdo (secondo alcuni da Paolo Romano) all'inizio del XV° secolo, che occupa lo spazio davanti all'abside e domina, imponente, la chiesa di San Francesco a Capranica.
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Madonna con Bambino
Capranica, Tempio Romanico di San Francesco
Monumento funebre degli Anguillara (particolare)
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata all'edificio dal sito francigenalazio.it
Pagina dedicata dal sito del Comune di Capranica alle chiese e ai monumenti della cittadina
Pagina dedicata alla Chiesa del Gonfalone dal sito pagineveloci.net
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Testi e immagini di Stefano Rosati