"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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ROMA
CONFERENZA SUL TOFET


La Sala della Fortuna del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia ospiterà, venerdi 9 maggio 2014 a partire dalle ore 17.00, l'incontro

IL TOFET: TRADIZIONI RITUALI E ASPETTI DEL CULTO NEL MONDO FENICIO-PUNICO

La conferenza si svolgerà nell'ambito dell'iniziativa "Storie dell'antichità: incontri con i protagonisti" è sarà tenuta da Paolo Xella, docente di Storia delle religioni all'Università di Pisa e ricercatore associato all'ISMA-CNR.

Immagine tratta dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale,
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LA CONFERENZA Durante la conferenza saranno descritti i rituali e i miti tipici della cultura fenicia, presente sulla costa siro-palestinese e, attraverso insediamenti come quello di Cartagine, in molte aree costiere del Mediterraneo occidentale.
Troverà spazio anche la descrizione dei luoghi di culto delle popolazioni fenicie, dai grandi santuari extra-urbani ai templi cittadini e a siti naturali come grotte, alture e fonti.

IL TOFET Particolare attenzione sarà rivolta al tofet, santuario a cielo aperto tipico del mondo fenicio-punico.
Il tofet era uno spazio adibito alla sepoltura delle urne cinerarie dei bambini e delimitato da un recinto, sulle cui funzioni esistono ancora oggi molti interrogativi.
I tofet furono realizzati sia in epoca fenicia sia in epica punica, corrispondente all'ascesa e al disfacimento dell'impero carataginese; questi santuari sorsero in Nord Africa (Cartagine, Sousse) e in Sicilia (Mozia), in Sardegna (Tharros, Sulcis, Cagliari) e a Malta (Rabat) ma non sono stati rinvenuti santuari in Fenicia, a Cipro e nella penisola iberica.

Immagine del tofet di cartagine

L'ORIGINE DEL TOFET L'origine del Tofet ha generato molte ipotesi.
Alcuni studiosi, come S.F. Bondi, hanno legato la relizzazione del tofet all'evoluzione e all'aumento della popolazione dei centri urbani mentre altri, come M.E. Aubet e S. Moscati hanno legato il tofet alla funzione delle colonie fenicie, dividendo gli nsediamenti legati al commercio (e privi di tofet) da quelli legati al popolamento e all'espansione territoriale (provvisti di tofet).
Per P. Bernardini il tofet è invece un'invenzione cartaginese, adottata in seguito dai centri fondati da Cartagine in Sicilia e Sardegna. Questa ipotesi sembra contrastata però da alcuni dati archeologici.
Forse, infine, la presenza del tofet si deve all'esistenza, ai tempi dei fenici, di numerose città colonizzatrici e quindi di differenti tipi di colonizzazione. Le colonie commerciali, in cui il tofet era assente, furono fondate da Tiro mentre gli insediamenti finalizzati al popolamento, forse nel tentativo di contrastare l'espansione tiria in patria, furono opera delle restanti città della Fenicia e di Cipro.
Alternativamente si può ipotizzare per le colonie con tofet una fondazione legata a gruppi di persone operanti al di fuori dei piani di palazzo (come commercianti, impenditori privati o pirati) e interessate a radicarsi nei nuovi territori e quindi alla realizzazione dei tofet.


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di Stefano Rosati

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