"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

ARCHIVIO

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

NORCHIA
LA CITTA' DELLE NECROPOLI RUPESTRI

Dagli scavi nella necropoli etrusca di Norchia, eseguiti dall'associazione Archeotuscia con la supervisione della Soprintendenza ai Beni culturali dell?Etruria meridionale, sono recentemente riemersi circa 20 reperti risalenti al V-IV secolo aC. Si tratta di vasi, anfore e frammenti di specchi rinvenuti all'interno di un locale della "Tomba a casetta" di Sferracavallo rimasto finora inesplorato.

Viterbo, Museo Civico
Particolare di un sarcofago proveniente da Norchia (Tomba I degli Smurinas)

LA CITTA' Il sito archeologico di Norchia, costituito dai resti di una città e da una necropoli, si trova nel territorio del comune di viterbo ed è raggiungibile percorrendo la via Aurelia Bis che collega Vetralla a Tarquinia e all'Aurelia.
La zona venne abitata già in epoca preistorica, periodo al quale risalgono i resti di alcune capanne, ma per trovare tracce del centro urbano vero e proprio, del quale si ignorano oggi sia il nome etrusco sia quello romano, si deve arrivare all'epoca etrusca, tra VI e V secolo.
Lo sviluppo massimo della città etrusca, sorta sul pianoro presso il quale i fossi Pile e Acqualta incontrano il torrente Biedano, si ebbe tra IV e III secolo, epoca alla quale risale, sul versante meridionale, un profondo vallo rinforzato da un opera difensivo in muratura.


LA CAVA BUIA Sul muro etrusco si apriva la porta attraverso la quale passava la via Clodia. Questa strada collegava Norchia a Tuscania scavalcando con un ponte il Biedano e attraversando per circa 400 metri una profonda gola, detta Cava Buia, dominata da pareti alte più di 10 metri.

LE NECROPOLI Le famose necropoli rupestri, risalenti al periodo compreso tra IV e I secolo aC, sorgono lungo i pendii delle tre vallate scavate dai fossi Pile e Acqualta e dal Biedeno, citati in precedenza.
Presso il centro urbano sorgono numerose tombe a dado o a finto dado, disposte a terraze sui pendii.
Queste sepolture sono caratterizzate da un doppio livello, con una facciate con la finta porta verso l'aldilà sul livello superiore sovrastante un portico, sul livello inferiore, e stanze sotterranee contenenti sarcofagi semplici o scolpiti a raffigurare il defunto.

Viterbo, Museo Civico
Sarcofago proveniente da Norchia (Tomba I degli Smurinas)

Le tombe collocate più in basso sulle rupi risultano meno elaborate.
Le sepolture più interessanti delle necropoli di Norchia sono la Tomba Prostila (con due colonne a sorreggere un portico), la Tomba delle tre teste (caratterizzata dai ritratti di divinità presenti sull'architrave della finta porta), le Tombe doriche (dalla facciata simile a quella di un tempio dorico), la Tomba Smurinas (esempio di tomba a portico) e la Tomba Lattanzi (con la faccita rialzata, due ordini sovrapposti di colonne e leoni scolpiti).
Particolare è infine la Tomba Gemina, probabilmente realizzata per ospitare i copri di due fratelli. la seplotura presenta due finte porte collegate da due corridoi a due camere.

LA DECADENZA Il centro di Norchia in epoca romana divenne parte del municipio di Tarquinia e venne fortificata in epoca medievale per volere di papa Adriano IV.
Le chiese di S. Pietro e S. Giovanni risalgono a XII-XIII secolo come pure il castello, entrato a far parte nel XIII secolo dei possedimenti dei Prefetti Di Vico e smantellato in seguito alla guerra che segnò la fine della famiglia.
La zona venne definitivamente abbandonata nella prima metà del XV secolo.


Link Utili:
Pagina dedicata a Norchia sul sito della Pro loco di Vetralla

Fotografie di Norchia sul sito della Pro Loco di Vetralla

Informazioni sul sito Archeologico e sulle visite.

di Stefano Rosati

TARCHNA - LA CITTA' DEI TARQUINI

CIVITA CASTELLANA - MOSTRA SUGLI STEMMI ARALDICI