"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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MONTEFIASCONE
MEMORABILIA '44


La Sala Consiliare del Comune di Montefiascone ospiterà, dal 25 aprile 2014 al 5 maggio 2014, la mostra

MEMORABILIA 1944 - RESISTENZA


Immagine tratta dal sito del Comune di Montefiascone

L'esposizione è dedicata alla memoria delle Medaglie d'oro al valor militare Francesco Zaltron "Silva" e Delio Ricci e offrirà, in occasione del 70' anniversario della Liberazione di Montefiascone, materiale (materiale propagandistico, stampa clandestina, volantini, manifesti, cartoline, fotografie) proveniente dall'archivio privato di Adolfo Pellegrinotti e utile a descrivere l'antifascismo prima della guerra, la Resistenza e le celebrazioni della lotta di Liberazione dell'immediato secondo dopoguerra.
La Mostra è curata dall'Associazione A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Montefiascone - Sez. Delio Ricci e patrocinata dal Comune di Montefiascone e dal Centro italiano filatefia Resistenza e storia contemporanea.

DELIO RICCI
Il 20 ottobre 1990, l'allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, firmò il decreto per concedere la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria di Delio Ricci.
Questa la motivazione: "Giovane combattente della Resistenza, pose nella diuturna lotta clandestina tutto il suo entusiasmo e cosciente spirito patriottico, segnalandosi fin dall'inizio in rischiose, ardite azioni di guerra. Catturato in combattimento manteneva fierissimo contegno, né valsero a smuoverlo minacce o lusinghe. Condannato al capestro, mentre più il laccio ne stringeva il collo, trovava ancora la forza di lanciare in faccia al nemico, come supremo gesto di sfida, il grido possente di «Viva l'Italia libera!»".
Pagina dedicata a D. Ricci sul sito dell'ANPI

FRANCESCO ZALTRON
Motivazione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria di Francesco Zaltron: "Organizzatore entusiasta, comandante valoroso, combattente eroico, sosteneva alla testa dei suoi partigiani le più audaci azioni contro un nemico sempre superiore per numero e mezzi. Ferito in piena mischia e caduto in un burrone, veniva salvato da un compagno d'arme dopo due giorni di patimenti, di fame e di freddo. Ancora sofferente, ripigliava il suo posto di lotta emergendo sempre per elevato spirito combattivo ed indomito valore in epici combattimenti durante i quali scorreva per la seconda volta il suo sangue.
Catturato per vile delazione e consegnato al boia capiva che nessuna salvezza più gli rimaneva e con abile stratagemma, simulando di voler consegnare al nemico armi e uomini, si faceva condurre in un'alpestre località, ove per suprema segreta aspirazione voleva morire con lo sguardo fisso alle sue montagne. Eludendo la vigilanza della scorta, con le mani incatenate alla schiena, si lanciava in un baratro mentre echeggiavano i colpi della battaglia ingaggiata dai compagni accorsi per salvarlo. Raccolto gravemente ferito dai rabbiosi sicari che non volevano rinunziare alla loro vittima, veniva vilmente soppresso con un colpo alla nuca ed il suo cadavere, per estremo vilipendio, impiccato ed oltraggiato. Così nella piena giovinezza e nel pieno ardore della sua passione, assurgeva fra gli eroi una delle più nobili figure del movimento partigiano".
Pagina dedicata a F. Zaltron sul sito dell'ANPI

Pagina dedicata alla mostra sul sito dell'ANPI
Pagina dedicata alla mostra dal sito del Comune di Montefiascone



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