"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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CENTUMCELLAE
ALLE ORIGINI DI CIVITAVECCHIA

Al confine tra la provincia di Viterbo e quella di Roma si trova il comune di Civitavecchia, noto per il suo porto.
Il comune sorge sulla via Aurelia, pochi chilometri a sud dell'Aurelia Bis che porta prima a Tarquinia e poi sulla Cassia. La città volge le spalle ai monti della Tolfa, che disegnano all'orizzonte il loro profilo, e guarda verso il mar Tirreno, sulle cui acque navigano le tante navi che ogni giorno entrano e escono dal porto. Civitavecchia, chiusa tra i monti e il mare, nasconde una storia antica ricca di testimonianze e di tesori archeologici.


Civitavecchia, panorama


PREISTORIA L'area di Civitavecchia ha offerto agli archeologi reperti risalenti all'epoca compresa tra paleolitico finale e neolitico, alla tarda età del brozno e alla prima età del ferro.
Nel periodo di passaggio dall'età del bronzo a quella del ferro si diffuse nella zona una cultura di tipo protovillanoviano, alla quale risalgono un muro difensivo e alcune capanne rinvenuti presso il Monte Rovello.
La scoperta di una grande fossa di forma rettangolare ha permesso agli archeologi di studiare questa antica cultura intuendone l'elevato grado di civilizzazione, indicato dai numerosi strumenti e utensili recuperati (come macine e fornelli), e l'economia agro-pastorale.
Il rito funerario dell'epoca era basato sull'incinerazione dei defunti e sulla conservazione delle ceneri in vasi sigillati e, custoditi all'interno di cassette di pietra, deposti in appositi pozzi.
Durante l'età del ferro si affermò la cultura villanoviana. Le popolazioni dell'epoca vivevano in capanne e si dedicavano alla pratica della pesca, della caccia, dell'agricoltura e della pastorizia.

EPOCA ETRUSCA La zona ospitò successivamente un piccolo insediamento etrusca e, in località Pisciarelli, una necropoli.
La necropoli etrusca sorgeva al confine tra il territorio di Tarquinia (Tarchna) e Cerveteri (Kaisra/Keisra) e ospitava tombe a fossa e a camera. Le tombe a camera erano caraterrizate da un soffito ad arco o a doppio spiovente e dal consueto dromos d'accesso.


Schema indicativo di una camera ad arco e di una camera a doppio spiovente

Le tombe hanno offerto agli studiosi splendidi buccheri dal tipico colore nero, vasellame di tipo etrusco-corinzio e ceramiche attiche dalle bellissime decorazioni a figure nere.

CENTUMCELLAE Agli inizi del II secolo dC fu Traiano a dare la spinta decisiva per la nascita della futura città di Civitavecchia. L'imperatore infatti fece realizzare, probabilmente su progetto del grande architetto Apollodoro di Damasco, un porto, nei pressi dell'attuale Forte Michelangelo, a nord di Castrum Novum, l'attuale Santa Marinella.
Il nuovo e profondo porto di Roma, che si aggiunse a quelli di Ostia e Anzio sorti a sud dell'Urbe, permetteva l'attracco di navi grandi e venne dotato di due moli muniti di torre nella parte estrema e di una ampia darsena (navalia), affiancata dai magazzini (horrea) e da una basilica.


Schema sintetico dell'antico porto di Civitavecchia
con indicazione dell'attuale forte Michelangelo

Attorno allo scalo si sviluppò immediatamente una nuova città che prese il nome di Centumcellae e che, attirando molti abitanti delle zone circostanti, si organizzò, regolarmente, attorno a due direttrici viarie principali, la prima corrispondente in gran parte all'attuale Corso Marconi di Civitavecchia e la seconda distesa tra la città e le Terme Taurine. Traiano favorì la crescita della giovane Centumcellae facendo costruire un acquedotto di trentadue chilometri per permetterle di attingere acqua presso Allumiere.


Civitavecchia, immagine del porto


DAI ROMANI AI BIZANTINI La città, della quale parla in un suo scritto Plinio il Giovane, prosperò in epoca imperiale, divenendo municipio e ospitando distaccamenti delle flotte di Miseno e Ravenna, e mantenne un ruolo strategico anche in seguito alla caduta dell'impero romano, quando se ne contesero il controllo goti e bizantini, alla fine risultati vincitori.
Centumcellae, luogo d'esilio alla metà del III secolo di papa Cornelio e sede vescovile dagli inizi del IV secolo, vide successivamente crescere l'autorità pontificia.
Il Papa divenne l'effettivo amministratore della città e già alla metà dell'VIII secolo Gregorio III si preoccupò del restauro delle mura cittadine.

CIVITAVECCHIA Le incursioni dei saraceni nel corso del IX secolo spinsero la popolazione ad abbandonare la città e a rifugiarsi sui monti dell'entroterra presso il borgo di Leopoli, voluto da Leone IV, e presto ribatezzato Centumcellae e Cencellae in onore del vecchio insediamento di età traianea.
Alla fine del IX secolo la popolazione iniziò a tornare a Centumcellae, che essendo la vecchia città dei rientranti venne rinominata Civita Vetula e quindi Civitavecchia.


Civitavecchia, Forte Michelangelo



Link utili:
La storia della città sul sito del Comune
Museo Nazionale di Civitavecchia, alcune foto delle sale

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