"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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LIGA 2013/2014
La guerra dei mondi

LIGA 2013/2014 - LE PRETENDENTI

Il 17 agosto 2013 inizierà l'83' edizione della Primera Division spagnola, la Liga.
Per la prima volta dalla stagione 2008-2009 non parteciperanno al campionato squadre detentrici di una coppa europea (Champions League o Europa League), dopo le delusioni vissute dalle squadre spagnole nei tornei continentali del 2012-2013 con Barcellona e Real Madrid eliminate in semifinale di Champions League dalle tedesche Bayern Monaco e Borussia Dortmund e Levante fuori agli ottavi di Europa LEague.
Favorite per la vittoria finale sono sicuramente il Barcellona e il Real Madrid, mai retrocesse (insieme all'Athletic Bilbao), regine (per ora senza corona) del calcio mondiale e protagoniste del Clasico per eccellenza del campionato spagnolo.

LE GRANDI RIVALI Rivali calcisticamente e non solo, Barcellona e Real Madrid, più di ogni altra squadra spagnola, rappresentano rispettivamente, grazie ai loro numerosi trionfi e alla loro storia, la componente autonomista, in particolar modo quella Catalana, e quella centralista del Regno di Spagna.
Il Barcellona, il club més que un club, è stato in origine molto vicino agli ideali repubblicani e oggi, da alcuni, è considerato una compagine sostitutiva dell'ufficialmente inesistente selezione calcistica catalogna, a causa anche del suo impegno in difesa delle tradizioni locali e a favore del riconoscimento internazionale delle selezioni sportive catalane. Il Real Madrid al contrario è la principale squadra della capitale e presenta già nel nome la sua vicinanza alla corona e alla monarchia.
La stessa storia delle città di appartenenza sembra voler dividere le due squadre. Antichissima, forse fondata da Amilcare Barca, la città di Barcellona, decisamente più giovane, di fondazione medievale, quella di Madrid.

GRANDI CALCIATORI DA TUTTO IL MONDO Autonomisti o centralisti i due club, amati non solo nella città arricchita dalle opere dell'architetto Antoni GAudì e in quella del drammaturgo Pedro Calderòn de la Barca, ma in tutta la Spagna e nel mondo, non hanno rinunciato, e non rinunciano, ai talenti calcistici, spagnoli e non.
Alcuni dei più grandi giocatori della storia del calcio hanno vestito la maglia blaugrana o quella blanca, o entrambe con grande clamore e quasi scandolo.
Di Stefano, Puskas, Gento, Butrageno, Raul hanno reso leggendario il Real Madrid mentre Kubala, Suarez, Cruyff, Maradona, Romario, Guardiola e Rivaldo hanno deliziato i tifosi del Barcellona e arricchito la sua prestigiosa storia.
Il brasiliano Ronaldo ha indossato entrambe le maglie, dal Barcellona al Real Madrid passando per l'Inter e tremendi infortuni.
Figo non ha avuto troppe esitazioni nel passare direttamente dal Barcellona al Real Madrid. In Catalogna alcuni sostenitori del Barcellona non apprezzarono troppo la decisione del calciatore e in occasione di una partita del Real al Camp Nou lanciarono verso di lui una testa di maiale.

VIVAIO E ALLENATORI Diversa è la storia dei due club, diverso è l'attuale atteggiamento delle due società verso le rispettive selezioni giovanili.
Dal proprio vivaio il Real Madrid ha pescato, nel corso della sua storia, grandissimi calciatori come Butrageno e Raul ma attualmente sono pochi, fra i quali il promettente attaccante Alvaro Morata, i componenti della prima squadra cresciuti nella cantera del Real, tra i titolari il solo Iker Casillas.
Il Barcellona invece è costruito su calciatori, spagnoli e stranieri, fatti in casa: dal portiere Victor Valdes ai difensori Carles Puyol e Gerard Piqué, dai terzini Martin Montoya e Jordi Alba (che ha giocato anche nelle giovanili del valencia), ai centrocampisti Cesc Fabregas (finito all'Arsenal e poi recuperato), Xavi Hernandez, Sergio Busquets e Andreés Iniesta fino agli attaccanti Pedro Rodriguez e Lionel Messi, probabilmente il miglior giocatore del mondo in attività. Le scelte, almeno quelle più recenti, delle due squadre divergono anche sugli allenatori.
Il Real Madrid si è spesso affidato a tecnici di grande valore ma stranieri, da Fabio Capello a Josè Mourinho passando per il tedesco Bernd Schuster e il cileno Manuel Pellegrini. Il Barcellona al contrario ha scelto, fino alla stagione 2012-2013, allenatori rappresentanti l'identità del club, il trionfatore Pep Guardiola prima e lo sfortunato Tito Vilanova poi.
La vicenda di Tito vilanova ha commosso il mondo e segnato l'estate del Barcellona. Il giovane e promettente allenatore catalano, dopo aver raccolto la pesante eredità di Guardiola vincendo al primo colpo e con grande facilità la scorsa edizione della Liga, ha dovuto abbandonare l'incarico a causa di una ricaduta della malattia che già lo aveva costretto a lasciare momentaneamente la panchina del Barcellona all'inizio del 2013.
La panchina del Barcellona è passata quindi all'argentino Gerardo "El Tata" Martino, vincitore dell'ultimo Final argentino alla guida del Newell'S Old Boys di Rosario e per molti anni commissario tecnico della nazionale del Paraguay.

IL GRANDE COLPO: NEYMAR Il dramma di vilanova ha inevitabilmente oscurato il grande colpo di mercato realizzato dal Barcellona in vista della stagione 2013-2014, l'ingaggio dal Santos dell'attaccante brasiliano Neymar da Silva, uno dei più grandi talenti mondiali. Neymar, dopo le prodezze con il Santos e con il Brasile, dovrà confermare in Europa il suo talento e trovare il suo spazio vicino a Messi.
La sfida tra la coppia d'attacco formata da Messi e Neymar e quella costituita da Cristiano Ronaldo e Karim Benzema al Real è uno dei maggiori motivi d'interesse del campionato spagnolo in partenza.
Il Barcellona ha effettuato numerose cessioni. Eric Abidal è stato lasciato libero dopo la scadenza del contratto ed è passato al Monaco, Thiago Alcantara, anche lui frutto del vivaio, è stato ceduto al Bayern Monaco, David Villa è passato all'Atletico Madrid e infine Bojan Krkic, di ritorno dalle avventure italiane con Roma e Milan, è stato prestato all'Ajax.
All'acquisto di Neymar il Real Madrid ha risposto affidando la panchina a Carlo Ancelotti, reduce dalla vittoria del campionato francese alla guida del PSG, e ingaggiando i promettenti centrocampisti spagnoli Isco, dal Malaga, e Asier Illarramendi, dalla Real Sociedad e il mediano brasiliano Casemiro, dal San Paolo. Il real Madrid ha ceduto il difensore della nazionale spagnola Albiol, il centravanti di quella argentina Gonzalo Higuain e l'attaccante spagnolo Callejon al Napoli e il difensore portoghese Carvalho al Monaco. Michael Essien è tornato al Chelsea, dal quale era giunto in prestio.

LE DUE SQUADRE Le rivalità e le differenze tra Barcellona e Real madrid si attenuano nel nome della nazionale spagnola formata in larga parte da calciatori provenienti da queste due grandi squadre. Oltre ai già citati Casillas, Valdez, Alba, Puyol, Piquet, Xavi, Iniesta, Fabregas, Busquets e Villa vestono la maglia giallorossa dei campioni del Mondo e d'Europa in carica anche Sergio Ramos e Xavi Alonso del Real Madrid.
Numerosi sono infine i calciatori non spagnoli e non provenienti dal vivaio che difendono i colori dei due club. Il terzino francese Varane, i difensori portoghesi Pepe e Fabio Coentrao, i centrocampisti tedeschi Sami Khedira e Mesut Ozil, il terzino brasiliano Marcelo e il connazionale Kakà, il centrocampsita croato Luka Modric e l'esterno offensivo argentino Angel Di Maria indossano la maglia del Real Madrid.
Il forte terzino destro brasiliano Dani Alves, il terzino sinistro brasiliano Adriano, i centrocampisti Javier Mascherano, argentino e Alexandre Song, camerunense, e l'attaccante cileno Alexis Sanchez difendono i colori del Barcellona.

Tanti campioni, tante spese, per le due regine di Spagna.

di Stefano Rosati

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