Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
Una selva di solide colonne, sormontate da capitelli di vario aspetto, sembra emergere dall'oscurità per accogliere coloro che visitano uno dei luoghi più suggestivi della Tuscia: la cripta della Basilica del Santo Sepolcro presso Acquapendente, quasi al confine tra Toscana e Lazio.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (facciata barocca)
La storia, lunga e piuttosto insolita, della Chiesa e della Cripta cominciò nel X° secolo, quando la regina Matilde di Westfalia, madre dell'imperatore Ottone I, avviò la fondazione della basilica. Il luogo di culto fu consacrata da Papa Eugenio III nel 1149 e divenne cattedrale 500 anni dopo; il suo originario aspetto romanico fu trasformato in quello barocco attuale nel corso del XVIII° secolo, quando, su progetto dell'architetto Nicola Salvi, fu anche realizzata l'attuale facciata.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (facciata barocca)
La chiesa internamente si sviluppa su tre livelli che ospitano, rispettivamente dall'alto verso il basso, l'altare centrale (con le cappelle di S. Ermete e del Sacramento), le tre ampie navate cui si accede dal portale principale e la cripta romanica.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
L'edificio ospita due bassorilievi raffiguranti gli Arcangeli Michele (in piedi sul drago sconfitto) e Raffaele (che conduce il piccola Tobia dal padre cieco), attribuiti ad Agostino di Duccio (XV° secolo), una pala d'altare in terracotta invetriata realizzata da Jacopo Beneventano e un fonte battesimale in travertino raffigurante i dodici apostoli e risalente al XVI° secolo.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (pala d'altare)
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (fonte battesimale)
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (fonte battesimale, particolare)
Il transetto e l'abside si trovano al di sopra della cripta, divisa dalle sue ventiquattro colonne in nove piccole navate coperte da basse volte a crociera costonate.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (cripta)
I capitelli delle colonne della cripta colpiscono per la ricchezza delle decorazioni che alternano la rappresentazione di figure zoomorfe e uccelli alla descrizione di piante, teste di arieti e volti di esseri umani.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
Il centro della cripta è occupato da un altare di terracotta smaltata e dipinta realizzato da Jacopo Beneventano nel XVI° secolo e da una doppia scalinata scavata nella roccia che permette, scendendo pochi semplici gradini, di raggiungere il cuore spirituale dell'edificio: la suggestiva edicola costruita ad imitazione del S. Sepolcro di Gerusalemme.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (Edicola)
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (Edicola)
Il sacello custodisce alcune piccole pietre che la tradizione considera bagnate dal sangue versato da Cristo durante la Passione e che giunsero ad Acquapendente ad opera di alcuni cavalieri aquesiani reduci dalla prima Crociata e dalla sanguinosa conquista di Gerusalemme del 1099, un episidio decisamente lontana dal silenzio e dalla pace che accolgono il pellegrino, il fedele e il semplice visitatore all'ingresso del piccolo S. Sepolcro di Acquapendente.
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro (lapide che racconta la storia delle pietre)
Acquapendente, Basilica del Santo Sepolcro
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Descrizione della Cattedrale di Acquapendente
Voce dedicata a Matilde di Westfalia dal sito della Treccani
Testi e immagini di Stefano Rosati