La Sala Consiliare del Comune di Tarquinia ospiterà, giovedi 30 aprile 2015 (ore 10.30), una conferenza dal titolo
L'ARCHEOLOGIA RUBATA
Il saccheggio in Etruria e in Italia dal 1970 a oggi
L'incontro intende affrontare il problema del saccheggio che è stato sofferto dal patrimonio archeologioc-artistico italiano nel corso dell'ultimo secolo e che si è rivelato capace di impoverire le esposizioni italiane e, contemporaneamente, di arricchire, in seguito ad esportazioni clandestine, le collezioni di alcuni grandi musei del mondo.
All'evento, cui sono invitati gli studwenti delle scuole di Tarquinia, parteciperanno il Soprintendente Alfonsina Russo Tagliente, il Direttore del Museo di Tarquinia Maria Gabriella Scapaticci e il giornalista Fabio Isman, esperto in beni culturali e autore del libro "I predatori dell'Arte Perduta".
LA STATUA DI MITRA
Sarà inoltre riservato spazio al recupero di un gruppo marmoreo, raffigurante il dio mitra nell'atto di uccidere un toro, effettuato dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale. Il prezioso reperto, il cui valore è stato stimato in alcuni milioni di euro, risale al II-III secolo dC ed era stato precedentemente trafugato nella zona della Civita di Tarquinia.
Tarquinia, area della Civita
MITRA
Il culto del dio Mitra, la cui presenza documentata risale al XIV° secolo aC, si sviluppò nell'area indoiranica, dove tale divinità era considerata garante della stabilità sociale e dell'autorità regale, per poi spostarsi in Mesopotamia e fondersi con il culto del dio solare babilonese Shamash e, infine, comparire nel mondo romano durante la seconda metà del I° secolo dC, in forma misterica.
All'interno dei confini imperiali il culto fu praticato esclusivamente da uomini, prevalentemente dediti alla carriera militare, che venivano organizzati secondo una gerarchia costruita su sette gradi di iniziazione (tra gli iniziati figura anche l'imperatore Commodo); a Roma il mitraismo si fuse con il culto del Sole e rivaleggiò con il nascente Cristianesimo.
Roma, Basilica di San Clemente (sotterranei), Mitreo
Il locale fu utilizzato dalla fine del I° alla fine del IV° secolo, quando fu parzialmente interrato e utilizzato come base per l'abside della basilica paleocristiana
Il culto veniva praticato nei mitrei, ambienti sotterranei a pianta rettagnolare absidata, ed era centrato sulla tauroctonia (l'uccisione del toro); il rituale serviva per dare vita all'universo ed è stato raffigurato in numerose sculture e bassorilievi nei quali, solitamente, Mitra (con berretto frigio e mantello svolazzante) affonda un coltello nel fianco dell'animale, tenuto per le narici e attaccato anche da uno scorpione, alla presenza di un corvo, di un cane, di un serpente, di Coutes e di Coutopates (due figure che simboleggiavano l'inizio e la fine dei cicli vitali).
Roma, Museo Nazionale Romano
Immagine di Mitra
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Pagina dedicata all'evento
Voce dedicata a Mitra dal sito della Treccani
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Testi e immagini di Stefano Rosati