"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

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LUCUS FERONIAE
GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MUSEI


L'Area archeologica e il museo di Lucus Feroniae, presso Capena (Rm) aderiscono alla

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MUSEI 2014

Informazioni sulle iniziative in programma, domenica 18 maggio 2014, presso il Museo di Capena e l'area archeologica di Lucus Feroniae sono disponibili sul sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale.

L'AREA ARCHEOLOGICA L'area archeologica di Lucus Feroniae si trova sulla via Tiberina, presso Capena (in provincia di Roma), e ospita i resti di un antico santuario, fondato da etruschi di Veio secondo Catone e fortemente frequentato durante l'epocoa regia romana secondo Livio, e quelli della Colonia Iulia Felix Lucus Feroniae, dedotta alla metà del I sec. aC in un territorio già popolato.

IL SANTUARIO Il santuario di Feronia, divinità italica della salute e della fertilità e protettrice dei liberti, era conosciuto con il nome di Lucus Feroniae e fu edificato ai margini di un bosco, luogo spesso associato dagli antichi alle pratiche religiose, in una zona prossima al Tevere.
Il sito fu frequentato per motivi religiosi e commerciali da etruschi, falisci, sabini e latini e accumulò tante ricchezze da spingere, alla fine del III secolo aC, il condottiero cartaginese Annibale a saccheggiarne il tempio nel corso della seconda guerra punica.

Immagine della Basilica di Lucus Feroniae tratta dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale,
utilizzata secondo i termini della Licenza
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unporteda.

LA COLONIA ROMANA Nell'area sorse successivamente la colonia romana Iulia Felix Lucus Feroniae della quale, grazie agli scavi effettuati alla metà del XX secolo e al buon livello di conservazione dell'insediamento, sono stati riportati alla luce il Foro, un anfiteatro, una basilica, un complesso termale di età imperiale, abitazioni e tratti delle antiche vie Tiberina e Capenate. L'insediamento fu abitato fino alla tarda età imperiale quando, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo dC, la colonia fu definitivamente abbandonata e si trasformò in una cava di materiali pregiati.

LA VILLA DEI VOLUSII Nelle vicinanze della colonia romana e del santuario sono stati inoltre rinvenuti i resti di una villa appartenuta alla famiglia dei Volusii Saturnini, legata alla dinastia giulio-claudia ed in particolare all'imperatore Augusto e interprete di un ruolo fondamentale per lo sviluppo della colonia di Lucus Feroniae.
Il complesso, edificato su due livelli e in due fasi nel corso del I secolo aC, fu ampliato all'epoca degli imperatori Traiano e Adriano e resturato nel III-IV secolo dC per essere infine occupato, nel corso dal V secolo, da un piccolo cimitero e, in epoca medievale, da un edificio religioso e da un castello.

Immagine del Museo di Lucus Feroniae tratta dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale,
utilizzata secondo i termini della Licenza
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IL MUSEO I reperti rinvenuti durante i lavori, tra i quali un gruppo di ritratti dell'imperatore Augusto e di membri della famiglia imperiale e numerose epigrafi, sono attualmente conservati presso il Museo Nazionale di Lucus Feroniae, edificato nei pressi del sito archeologico e inaugurato alla fine degli anni novanta.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
La villa dei Volusii (dal sito della Sopr. dell'Etruria Meridionale)
Il museo di Lucus Feroniae (dal sito della Sopr. dell'Etruria Meridionale)
Lucus Feroniae (dal sito della Sopr. dell'Etruria Meridionale)
Voce dedicata a Lucus Feroniae dal sito della Treccani



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di Stefano Rosati

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