"PREFIERO MORIR DE PIE
QUE VIVIR DE RODILLAS"

(Emiliano Zapata)

ARCHIVIO

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

PALAZZO GIUSTINIANI-ODESCALCHI
IL GIOIELLO DI BASSANO ROMANO


Affacciato sulla piccola e caratteristica Piazza Umberto I, raggiungibile dalla sottostante via Roma attraverso un ampio portale e una rampa in gran parte coperta, Palazzo Giustiniani-Odescalchi si innalza grigio e compatto, con la sua base rettangolare (50 x 35 metri circa), tra gli edifici del centro storico di Bassano Romano (VT), cittadina a metà strada tra il lago di Vico a nord e quello di Bracciano a sud e non lontana dal tratto della via Cassia che, a est del borgo, collega Sutri a Monterosi.

Viterbo, Palazzo dei Priori
Carta geografica con indicazione relativa a Bassano Romano

VINCENZO GIUSTINIANI Il palazzo, un tempo castello feudale, è accompagnato da un parco e deve il suo aspetto attuale, architettonicamente riconducibile alla scuola del Sangallo, agli interventi realizzati tra XVI* e XVII* dagli Anguillara e da Vincenzo Giustiniani, principale finanziatore dei cicli pittorici che ne decorano le sale.
Vincenzo Giustiniani, mecenate e collezionista nato preesso l'isola egea di Chio al termine della dominazione genovese e poco prima dell'arrivo dei turchi, apparteneva ad una famiglia di banchieri e mercanti originaria della Liguria ed eredità il feudo di Bassano da suo padre, che lo aveva acquistato da Flaminio degli Anguillara.
Giustiniani portò vivacità culturale ed economica nel borgo di Bassano: abbellì il palazzo di famiglia, realizzò numerosi edifici (compresa la Chiesa di San Vincenzo Martire) e incentivò l'organizzazione di mercati e feste tuttora rievocate.

I PRIMI AMBIENTI La facciata del palazzo è accompagnata, ai lati del portale d'ingresso, da quattro enormi ritratti marmorei, risalenti all'epoca degli Antonini (II secolo dC), sostenuti da altrettanti grandi busti di peperino.



Oltrepassato il portone si accede al cortile interno, un tempo arricchito da un ciclo pittorico realizzato agli inizi del XVII° secolo da Antonio Tempesta e sul cui fondo si trovano una fontana e una statua femminile priva di testa, dal quale è possiible raggiungere un piccolo teatro, le cucine e la rampa di scale che, coperta da un soffitto a volta, conduce ad un'ampia e riccamente affrescata loggia.

Bassano Romano
Cortile di Palazzo Giustiniani-Odescalchi


Bassano Romano
Cucine di Palazzo Giustiniani-Odescalchi


Bassano Romano, Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Il teatro di Palazzo Giustiniani-Odescalchi ha pianta rettangolare e presenta un doppio ordine di palchi disposti a ferro di cavallo e realizzati in legno tra il 1699 e il 1700.


IL LOGGIONE Il loggione, al di sotto di una volta decorata a grottesche (simili a quelle presenti presso Palazzo Farnese a Caprarola) da artisti della scuola degli Zuccari all'epoca degli Anguillara, permette di accedere ai locali del piano nobile, con le loro numerose pitture caratterizzate da una vera esplosione di colori e da narrazioni di storie mitologiche.

Bassano Romano
Loggia di Palazzo Giustiniani-Odescalchi



Caprarola
Palazzo Farnese


IL SALONE DEI CESARI Il primo ambiente è il grande Salone del Cesari, un tempo destinato ad ospitare i busti di dodici imperatori romani oggi conservati presso il Castello Odescalchi di Bracciano, dominato da un ampio camino e sulla cui volta è visibile lo stemma della famiglia Giustiniani, accompagnato dalle immagini allegoriche della fortezza e della giustizia.

Bassano Romano
Salone dei Cesari di Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Stemma della famiglia Giustiniani


L'ALA MERIDIONALE A sinistra di un grande camino una porta garantisce l'accesso al salone di Amore e Psiche e quindi all'ala meridionale dell'edificio, adibita ad uso domestico e ricca di camini; il ciclo pittorico che decora la volta del salone è dedicato alla favola di Amore e Psiche, tratta dall'opera di Apuleio, e fu realizzato agli inizi del XVII° secolo dal pittore manierista Bernardo Castello, illustratore delle opere di Torquato Tasso e attivo anche presso la Cappella Giustiniani nella magnifica chiesa romana di Santa Maria sopra Minerva.

Bassano Romano, Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Salone di Amore e Psiche


Bassano Romano, Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Salone di Amore e Psiche
La favola di Amore e Psiche è stata spesso interpretata in senso allegorico, ad esempio in epoca medievale fu considerata una rappresentazione della redenzione, e conobbe notevole successo tra gli autori italiani, da Boccaccio a Pascoli.
Secondo Apuleio (poeta romano del II° secolo dC), Amore si innamorò, ricambiato, della fanciulla Psiche, cui chiese di non essere mai guardato in volto. Psiche non rispettò il patto e causò la partenza dell'amato; la giovane fu quindi chiamata, per recuperare Amore, a superare numerose prove eniziatiche per ottenere il perdono degli dei ed essere accolta tra gli stessi.


LE STANZE DEI SIGNORI Proseguendo in senso orario, il ramo meridionale del palazzo presenta due stanze dedicate all'estate e alla primavera (ampiamente occupate da grottesche riconducibili all'epoca degli Anguillara e da pitture realizzate da artisti fiamminghi), due ambienti privati riservati al signore e alla signora padroni di casa (il primo dei quali mostra vedute di Genova e Chio, luoghi evidentemente cari ai Giustiniani) e, prima di tornare nella sala di Amore e Psiche, due ambienti dominati da rappresentazioni di Bacco e Vulcano.

Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-OdescalchiDecorazioni a grottesche


Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Veduta di Genova


Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Studio di Vincenzo Giustiniani


L'ALA SETTENTRIONALE Il settore settentrionale del palazzo, presso il quale si apre una piccola cappella, è quasi interamente occupato da due ampli saloni e da una sala di dimensioni minori, collocata tra i prime due; le raffinate decorazioni dei tre ambienti furono affidate da Vincenzo Giustiani rispettivamente al Cavaliere Paolo Guidotti-Borghese, a Francesco Albani e a Domenico Zampieri detto il Domenichino.
Il primo salone è caratterizzata dalla presenza di una bassa volta, illusionisticamente decorata a imitazione di una cupola segnata da una cornice sorretta da otto telamoni, e dalle immagini di un ciclo pittorico che intende illustrare il percorso necessario per raggiungere la felicità.

Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-Odescalchi
finta cupola

Al di la di questo ambiente si trova la stanza decorata dal Domenichino; Zampieri realizzò un ciclo pittorico, attualmente restaurato, dedicato alle storie mitologiche di Diana.

Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Opera del Domenichino
Diana era una divinità italica e romana, spesso raffigurata nei panni di cacciatrice, (con lunghe vesti, arco e faretra) ed era considerata protettrice delle donne; questa divinità regnava sul mondo dei boschi, dove era frequentemente praticato il suo culto, e sugli animali ed era anche legata al mondo servile.
Le fu dedicato un santuario nel bosco di Ariccia, presso il lago di Nemi e fu identificata con Artemide.

L'ultimo spazio offre invece le spettacolari e tragiche scene relative al mito di Fetonte, figlio di Apollo che fece precipitare il carro del sole causando l'ira degli dei e una lunga serie di catastrofi naturali.

Bassano Romano
Palazzo Giustiniani-Odescalchi
Sala di Francesco Albani




PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Pagina dedicata al Palazzo
Favola di Amore e Psiche
Voce dedicata a Diana dal sito della Treccani
Voce dedicata a Fetonte dal sito della Treccani
Voce dedicata a Domenichino dal sito della Treccani


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foto e testi di Stefano Rosati

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