"La Roma è campione d'Italia!"
Questa frase risuonò per la prima volta una domenica di giugno del lontano e insaguinato 1942.
L'Italia e il mondo erano travolti dalla follia umana e i festeggiamenti per il primo scudetto della capitale furono sobri.
Il centravanti di quella squadra si chiamava Amedeo Amadei.
DA FRASCATI ALLA SERIE A
Il primo "ottavo re di Roma", questo fu uno dei suoi soprannomi, non giunse a Roma con un aereo e dal Brasile, come il suo successore Falcao, ma con una bicicletta e da Frascati.
Amadei infatti, nato a Frascati il 26 luglio 1921. raggiunse la capitale in bicicletta, mezzo da lui usato per consegnare il pane del forno paterno, e partecipò ad una selezione di giovani calciatori indetta dalla Roma nel 1936.
La Roma scelse Amadei e Amadei si prese presto il posto in prima squadra. Quella era una Roma leggendaria, la prima Roma leggendaria. Era la Roma di Campo Testaccio.
Il fornaretto, soprannome dovuto all'attività di famiglia, esordì in serie A il 2 maggio 1937 in occasione di una partita tra la sua Roma e la Fiorentina, terminata 2 a 2. Divenne in questo modo il più giovane esordiente della massima serie italiana, stabilendo un record attualmente imbattuto.
Sette giorni dopo Amadei segnò il suo primo goal in serie A, la prima rete avversaria gonfiata dal tiro dell'attaccante giallorosso fu quella della Lucchese. La partita finì male per la Roma che perse 5 a 1.
La prima vittoria in serie A per Amadei giunse alla terza gara quando la Roma sconfisse per 1 a 0 il Novara.
Il campionato per la Roma, e per Amadei, terminò con un decimo posto in classifica. LA coppa Italia per i colori giallorossi andò meglio. La Roma raggiunse la finale ma venne sconfitta dal Genoa.
A BERGAMO E RITORNO
La stagione 1938-1939 portò Amadei lontano dalla Roma, e da Frascati. Il giovane talento giallorosso scese di categoria e andò a gicoare, in prestito, in serie B, all'Atalanta.
In serie B il fornaretto ebbe la possibilità di disputare molte partite e, al termine del campionato, tornò a casa. Amadei, lasciato il posto a Bergamo, stava per prendersi la maglia da titolare, e da centravanti, a Roma.
Fu l'allenatore ungherese Schaffer, giunto nella capitale durante la stagione 1939-1940, a trasformare il giovane attaccante, all'inizio della carriera schierato nel ruolo di ala destra, in un centravanti. Amadei, dallo scatto bruciante e molto veloce, si adattò benissimo al nuovo ruolo e, da titolare, segno 18 reti nel campionato 1940-1941.
NELLA STORIA
Il campionato 1941-1942 della Roma fu storico. I giallorossi conclusero la stagione al primo posto e vinsero per la prima volta lo scudetto.
La prima Roma campione d'Italia avava in panchina Schaffer e in campo giocatori come Masetti (portiere e capitano), Coscia (autore di 4 reti), l'argentino Pantò (in rete 12 volte), l'albanese Krieziu (autore di 6 goal), i difensori Brunella e Andreoli e ovviamente Amadei. L'ottavo re di Roma onorò il suo ruolo di centravanti segnando per 18 volte.
Grazie alle reti di Amadei la Roma, nel girone di ritorno, vinse a Venezia e pareggiò in trasferta con il Torino, ottenendo punti fondamentali per la vittoria finale. Il Venezia e i granata furono infatti le grandi rivali della Roma nella lotta per lo scudetto 1941-1942.
La prima stagione trionfale della Roma terminò con la vittoria casilnga per 2 reti a zero con il Modena.
LA SQUALIFICA
La stagione 1942-1943 non fu altrettanto positiva per la Roma e per il suo centravanti. La squadra non riuscì a confermarsi campione d'Italia e Amadei venne addirittura squalificato a vita. L'attaccante giallorosso, in seguito ad uno scambio di persona, venne accusato di aver messo le mani addosso ad un guardalinee durante una partita e conseguentemente punito.
Amadei tornò a giocare in seguito ad un'amnistia.
L'INTER
Al termine della guerra Amadei riprese a segnare con la maglia della Roma e lo fece fino al termine del campionato 1947-1948 quando, a causa delle difficoltà economiche della squadra giallorossa, venne ceduto all'Inter.
Amadei chiuse la sua carriera con la maglia della Roma dopo undici campionati, due dei quali locali a causa della guerra, e 111 reti in 234 partite tra campionato e coppa Italia.
L'attaccante di Frascati indossò la maglia dell'Inter per due stagione e segnò più di 40 goal. Tre reti del fornaretto fecero particolarmente piacere ai tifosi nerazzurri, quelle realizzate in un derby leggendario vinto dall'Inter sul Milan per 6 reti a 5.
Durante la permanenza all'Inter il centravanti conobbe la prima convocazione nella nazionale italiana, non più guidata da Pozzo, ed esordì contro la Spagna a Madrid. Amadei partecipò con l'Italia ai campionati mondiali brasiliani del 1950, ricordati per la lunghezza e la difficoltà del viaggio d'andata (via mare) e per i brutti risultati della squadra sul terreno di gioco. Amadei in nazionale giocò 13 partita e segnò 7 reti.
IL NAPOLI E LA FINE DELLA CARRIERA
Nel 1950 Amadei passò al Napoli, squadra dove chiuse la carriera nel 1955 dopo aver realizzato 47 reti in 171 presenze.
A Napoli Amadei ricoprì per lungo tempo il ruolo di allenatore, sedendo sulla panchinza azzurra per 194 volte tra campionato e coppe.
Amadei chiuse la carriera da calciatore, resa complicata dai tragici eventi che scnvolsero il mondo nei primi quaranta, dopo 423 partite e 147 reti in serie A e tornò nella sua Frascati per prendere le redini del forno di famiglia, distrutto dai bombardamenti durante la guerra e ricostruito grazie ai compeensi ricevuti dal campione per le sue prodezze calcisitiche.
NELLA LEGGENDA
Amadei, morto a frascati il 24 novembre 2013, non dimenticò la Roma, della quale rimase tifoso, e la Roma non ha dimenticato Amadei.
Nell'autunno del 2012, in seguito ad una votazione effettuata tra i tifosi giallorrossi di ogni età, Amedeo Amadei, il primo "Ottavo re di Roma", è stato inserito nella Hall of Fame della squadra gialorossa. Perchè i romanisti ricordano chi ha offerto loro gioe e trionfi e ne tramandano il nome e la leggenda.
La notizia della morte di Amedeo Amadei sui siti di Roma, Inter e Napoli
Sito Roma
Sito Inter
Sito Napoli
di Stefano Rosati